Pedala!
Ventiseiesima puntata
Perché se ci si siede da fermi sul sellino di una bicicletta o di uno scooter si cade, mentre quando si è in moto il mezzo sta in piedi? A questa domanda all’apparenza banale risponde Giovanni Organtini, del Dipartimento di Fisica dell’Università “Sapienza” di Roma, che ci parla dei concetti di “Momento di una forza” e “Momento angolare”.
- Autore: Giovanni Organtini
- Altre voci: Chiara Piselli e Lorenzo Organtini
- Regia: Edoardo Massaro
- Musiche: Un ringraziamento particolare a Frankie Hi-NRG per averci concesso l’uso del brano “Pedala!” / Iggy White “Movement” e “Chicateira” / Zoltan Peter “Look Inside”, “Movement” e “The Profecy is Destiny”
Podcast: Download (Duration: 22:02 — 20.2MB)
Subscribe: Apple Podcasts | Android | RSS
Pingback: Pedala! | giovanni organtini
Desidererei un chiarimento sul concetto di momento. Come è possibile che negli urti anelastici si ha variazione di energia cinetica (1/2 mv2), ma non di quantità di moto (mv). La variazione di energia cinetica implica la variazione di velocità (m è costante) e quindi dovrebbe variare anche la quantità di moto. Presumo che la risposta vada ricercata nel fatto che l’energia cinetica è una grandezza scalare mentre la quantità di moto è vettoriale. Ma una sua spiegazione mi aiuterebbe a capire meglio. Grazie
Caro Roberto,
quello che si conserva (o meno) e’ la quantita’ di moto e l’energia TOTALE del sistema (per esempio l’insieme di due corpi che si urtano). Pertanto e’ possibile che, dati due corpi, si conservi m1v1+m2v2 ma non 1/2*m1*v1^2+1/2*m2*v2^2
Grazie per la sollecita risposta. Continuo però a non capire, evidentemente c’è qualcosa che mi sfugge. Negli urti anelastici si ha:
(1/2m1v1^2+1/2 m2v2^2) dopo l’urto
minore di
(1/2 m1v1^2+1/2 m2v2^2) prima dell’urto.
Parte dell’energia cinetica si è trasformata, ad esempio, in calore e l’energia TOTALE del sistema si è conservata, e questo mi è chiaro. E’ sulla conservazione della quantità di moto che ho dei problemi: poichè m1 e m2 sono costanti, devono necessariamente essere variate le velocità. Ma allora come può essere matematicamente che (m1v1+m2v2) dopo l’urto sia uguale a (m1v1+m2v2) prima dell’urto.
Mi scuso per il ritardo nella risposta, il commento era andato perso …
Matematicamente basta che se v1 aumenta di un delta_v, v2 diminuisca di delta_v*m1/m2, dove e’ il problema?
grazie
Riccardo