I buchi neri

Trentaquattresima puntata

Nei film di fantascienza si vedono astronavi risucchiate da fantomatici buchi neri da cui vengono completamente distrutte… Ma i buchi neri esistono davvero? E che cosa sono?

 

 

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2 Responses to I buchi neri

  • Giuseppe Zaccaria says:

    Sto leggendo un interessante libro divulgativo, di recente pubblicazione, sulla gravità del prof. Rezzolla.
    Relativamente ai buchi neri si sostiene che essi possono essere stazionari (o di Scwartshild) o rotanti (di Kerr). In ogni caso, se ho ben compreso, essi sarebbero caratterizzati da una “compattezza” sostanzialmente infinita poichè la materia in essi sarebbe degenerata nella singolarità priva di dimensioni: l’interno di un Buco nero è vuoto salvo possedere tutta l’enorme massa nella singolarità centrale. Ora, mi domando, se la singolarità è priva di dimensioni come è possibile che per un buco nero rotante si possa definire un momento angolare che richiede l’esistenza di una coppia “momento lineare” – “raggio di applicazione” ?

    • gianluca.licausi says:

      Bravo, domanda pertinente. Il fatto è che prr la Relatività Generale l’effetto di una massa sullo spazio-tempo circostante non è solo quello di distorcerlo provocando la forza di gravità, ma anche quello di “trascinarlo con sé” nel caso che la massa sia in rotazione. In pratica quindi lo spazio-tempo attorno ad un buco nero di Kerr è anche “attorcigliato” attorno al buco nero. Questo effetto, chiamato Lens-Tirring, è stato misurato effettivamente attorno alla Terra da apposite sonde spaziali. In ogni caso, anche dal punto di vista della sola mecanica classica, se prendi una pallina rotante e la riduci di dimensioni quella si mette a ruotare più velocemente perché il momento angolare si conserva, e se arriva ad essere un punto ruoterà con velocità angolare infinita mantenendo comunque il momento angolare iniziale. Altro motivo per cui la “singolarità” è un concetto fisico limite, che non può esistere così nella realtà. La nuova fisica che verrà dovrà essere in grado di descrivere queste situazioni limite grazie alla quantizzazione della gravità. Ma ancora nessuno ha una teoria definitiva in questo senso.

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