Che cos’è il Presente?
Cinquantatreesima puntata
Quando diciamo “adesso” ci riferiamo al preciso istante di tempo in cui stiamo parlando e diamo per scontato che innumerevoli altri avvenimenti, che tutti insieme formano il “presente”, stiano accadendo in quello stesso istante in ogni luogo dell’Universo. Eppure, la teoria della Relatività ci mostra che un “adesso” universale non può esistere, poiché la simultaneità tra gli eventi è relativa al moto di chi li osserva. Il “presente” perciò non è un singolo istante, ma un intero intervallo di tempo! Com’è possibile? E che cosa vuol dire? Ve lo spieghiamo in questa puntata.
- Autore: Gianluca Li Causi
- Altre voci: Chiara Piselli
- Regia: Federico Liaci
- Musica: Jerry five, Silver flame, Concentration, di Kevin MacLeod / Funk Me, di Mike Vekris
Podcast: Download (Duration: 24:55 — 22.8MB)
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Mi veniva in mente di porre una domanda molto articolata e complessa… per cui opto per andare direttamente al quesito finale: alla luce [… in senso figurato 😉 ] della relatività della simultaneità e della relazione di causa-effetto degli eventi secondo Lei esiste il libero arbitrio?
Domanda da un milione di dollari. La fisica, per lo meno allo stato attuale, non è in grado di rispondere a questa domanda. Potrei dirle quella che io penso, o meglio sento, che possa essere la risposta, ma ognuno dei miei colleghi di Fisicast potrebbe darle una risposta diversa e personale. L’unica cosa che possiamo dire, limitatamente a ciò che dico in questa puntata, è che poiché concludiamo che il nostro futuro non è già esistente, il libero arbitrio è possibile. Grazie per la domanda.
ma per un fotone il tempo non esiste? se potessi cavalcare un fotone vedrei me stesso fermo così come l’ambiente attorno a me? e se così fosse beh..allora come si può parlare di movimento della luce?
E’ proprio così: per un fotone, e per qualunque altra eventuale particella che viaggi alla velocità della luce, il tempo non esiste.
Il fotone tuttavia si muove perché percorre uno spazio in un tempo se visto da qualunque osservatore che non va alla velocità della luce, per il quale il tempo esiste. Se fossi un fotone ti “vedresti” esistere per un unico istante che coincide con quello in cui sei emesso e con quello in cui sei assorbito. Per il fotone poi non esiste neanche lo spazio: se fossi un fotone ti “vedresti” apparire e scomparire in un solo punto. Ricorda però che il fotone è un oggetto quantistico, non una pallina che si muove, e come tale è costituito da una distribuzione diffusa di probabilità di avere un’interazione puntuale con un’altra particella, perciò non potrebbe essere “cavalcato” perché non ha una traiettoria per definizione.
Se il futuro non esiste allora cosa mi può dire riguardo quanto affermato in questo video al minuto 17:15?
https://youtu.be/T11oXSPgYec?t=1040
Grazie.
Caro Michelangelo, il bellissimo video che citi descrive proprio il concetto dell’Universo-Blocco di cui parliamo nella conclusione della puntata, con la metafora del panettone affettato ad angoli diversi che illustra bene come il diverso piano del “presente formale”, nello spazio-tempo quadridimensionale, relativamente al movimento dell’osservatore. Questa visualizzazione, utilissima per comprendere il concetto unitario di uno spazio-tempo, non deve però esser spinta oltre questo scopo altrimenti, come necessariamente accade per qualsiasi metafora spinta oltre il suo scopo, porta a interpretare come reale una relazione che è soltanto formale. Nell’Universo reale non si può dire che un evento lontano “già esiste”: infatti un evento “esiste” per noi solo se possiamo avere informazione della sua esistenza, per lo meno in teoria, ma l’informazione dell’esistenza di un evento lontano non possiamo averla, neanche in linea di principio, prima del tempo necessario a questa informazione per arrivare dall’evento fino a noi (al massimo alla velocità della luce). Come diciamo nella conclusione della puntata “nel nostro Universo ogni evento resta per così dire “isolato” per tutto il tempo necessario alla luce a metterlo man mano in relazione col resto dell’Universo”: fino a quel momento i due eventi non hanno una realtà in comune, ma esistono “ognuno per conto proprio, in relazione agli eventi che accadono intorno a loro, ma non avrebbe senso voler stabilire un ordine temporale tra i due perché non hanno relazione tra loro”. So che è difficile, ma devi cercare di eliminare la nostra innata percezione di un’entità estesa che “esiste tutta allo stesso tempo”, un’entità del genere NON esiste nel nostro Universo. Riascolta con attenzione la conclusione della puntata. Il nostro stesso Universo NON è un immenso panettone che esiste tutto insieme. Il futuro non è scritto e se oggi facciamo qualcosa per cambiare l’evento futuro nell’esempio del video, quell’evento accadrà in modo diverso e l’informazione di come sarà accaduto raggiungerà l’alieno lontano soltanto DOPO che l’evento sarà accaduto, sia nel nostro tempo che nel suo.
A presto, Gianluca
Ho scoperto da poco Fisicast e devo dire che ne sono praticamente diventato dipendente…e ora scopro che rispondete anche alle domande! Fantastici, ormai anche il traffico in auto è diventato relativo.
Siete bravissimi, spiegate molto bene nonostante ad ogni dubbio sciolto se ne creino ulteriori.
Volevo un chiarimento attinente all’esempio delle due conversazioni nelle due diverse galassie. Parlando da profano…mi viene da dire che in realtà i due dialoghi iniziano nello stesso istante, piuttosto è l’informazione che viene scambiata ad impiegare i 40 milioni di anni. Credo la risposta stia nella parte finale quando il dott. Licausi dice che due eventi non sono legati tra loro se non quando viene scambiata un’informazione.
grazie e ancora complimenti
Caro Diego, è proprio nella tua domanda lo scoglio concettuale più grande che è difficile da superare. Lo so che è difficile, non credere che noi stessi non ci abbiamo penato su per comprenderlo, ma la puntata vuole proprio sottolineare il concetto che la frase “in realtà i due dialoghi iniziano nello stesso istante” non si può dire perchè non esiste uno “stesso istante”. Non in un universo come il nostro che ha una velocità limite. Prova a riascoltare la puntata concentrandoti sul concetto di “relazione”: se tra due oggetti o eventi non esiste nessun tipo di relazione l’esistenza dell’uno non è soltanto “sconosciuta” per l’altro, ma è “completamente al di fuori del suo mondo”. In altre parole, per ognuno dei due l’altro “non esiste”, o meglio ognuno esiste soltanto nel proprio universo di interrelazioni, col proprio tempo e il proprio spazio. La creazione di una relazione tra questi due “mondi” li mette in una corrispondenza temporale che dipende dal moto dell’osservatore. Nella situazione in cui tale realazione non c’è i due eventi semplicemente “non possono esser messi in corrispondenza temporale tra loro”. Esistono ognuno nel proprio mondo, ognuno col proprio tempo, del tutto separato dall’altro.