Il Tempo
Prima puntata
Cosa è il tempo? La risposta a questa domanda apparentemente elementare è estremamente difficile da dare in modo rigoroso. Così come definire i concetti di “prima e di dopo”. Questa prima puntata di Fisicast vi permetterà di comprendere il tempo ed il suo evolvere introducendovi nientepopo’dimeno che alla termodinamica ed alla entropia!
- Autore: Riccardo Faccini
- Altre voci: Chiara Piselli
- Regia: Antonella Bartoli
- Musica: L’orologio degli dei di Giovanni Allevi / Time dei Pink Floyd / Time dei Cultural Club
Podcast: Download (Duration: 17:52 — 16.4MB)
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Ho ascoltato intanto questa prima puntata, dopo aver sentito parlare di Fisiocast a Radiotre.
La mia ignoranza in materie scientifiche è molto ampia, quindi se riuscirete a farmi capire un po’ di cose vorrà dire che siete proprio bravi!
Sul concetto di tempo non ho capito tutto (quando si inizia con le leggi della termodinamica comincio a perdermi), ma sono testarda e riascolterò. Intanto ho scaricato i podcast che ascolterò in bicicletta.
Grazie perché saperne un po’ di più di cose scientifiche fa davvero bene a noi umanisti (ci fa persino sentire più intelligenti!)
😉
Se ci fai una domanda più precisa sul punto che non ti è chiaro saremo contenti di risponderti.
Buon ascolto!
Sarebbe corretto affermare che il tempo è l’osservazione di un cambiamento?
Nell’esempio del foglio, di fatto è avvenuto.
Caro Alessandro, il tempo non e’ una osservazione ma una quantita’ fisica misurabile. Diciamo piuttosto che il tempo esiste perche’ c’e’ cambiamento ed in certo senso ne e’ la quantificazione.
Quando poi pero’ si introduce “la freccia del tempo”, cioe’ il prima ed il dopo, allora bisogna specificare che il dopo e’ un cambiamento verso uno stato piu’ probabile, il prima verso uno meno probabile.
Spero di essere stato utile
Riccardo
Si in parte. quello che intendo, a prescindere dal fatto che poi noi lo andiamo a misurare o meno il tempo ,deve comunque esserlo, perchè c’è l’esperienza del tempo,l’esperienza è un’osservazione, avere un punto di vista.Senza un osservatore c’è il tempo? Grazie per il pod sulla relatività ristretta, finalmente ho capito, mi mancava sempre un pezzo.
Scusa l’invasione, ma voglio riformulare. Grazie alla relatività ristretta abbiamo visto che spazio e tempo dipendono dal punto di vista,spazio=osservazione della dimensione ,cioè qual’è l’esperienza dello spazio e del tempo da quel particolare punto di vista?Cosa accade in assenza di punto di vista?
Caro Alessandro, se ti chiedi se il tempo e lo spazio, ma più in generale la realtà tutta, esistono senza qualcuno che li osserva, la domanda è filosofica. Il tempo è la relazione che intercorre tra i cambiamenti di varie cose, e questa relazione è diversa se interviene anche un movimento, come dice la relatività. Osservare è solo una di queste relazioni: le cose e i cambiamenti mantengono le loro relazioni anche se tu che osservi sparisci, poiché ogni cosa che è in relazione con un’altra può definirsi suo “osservatore”.
Salve, vorrei porre una domanda un po diversa, riguardo i viaggi nel tempo ma che poi torna nell’argomento trattato..non riesco a capire quando parlano di paradosso del nonno, quello che mi sono sempre domandato è, se io invento una macchina del tempo, che mi faccia viaggiare indietro nel tempo, se è vero che il tempo è qualcosa che esiste perché esistono delle relazioni, allora nel momento in cui torno io fisicamente indietro nel tempo, porterò con me anche le sue relazioni, cioè io realmente mi ritroverò in un altra epoca, ma se il tempo non è qualcosa che ha a che fare con le relazioni, allora nel momento in cui invento una macchina del tempo, ed entro all’interno di questa macchina, l’unica cosa che dovrebbe succedere ed è la cosa che penso che in realtà succeda, e che piu che tornare in un altra epoca, mi ritroverò più giovane nella stessa epoca però, almeno che non porto con me tutte le relazioni, e cioè oltre me dovrei inserire tutto il pianeta terra all’interno della macchina del tempo, solo allora mi ritroverò più giovane ed anche in un altra epoca terrena, quindi questo se fosse vero mi fa pensare che il tempo, sia qualcosa che va oltre la relazione tra le cose, cosa che ho sempre pensato, se è vero quello che dico possiamo dire che la freccia del tempo esiste, indifferentemente dalle relazioni tra di esse, e che tutto l’universo anche se fosse composta da un solo oggetto senza nessuna relazione, subirebbe un cambiamento ugualmente, penso che il tempo sia una specie di forsa non conosciuta ancora, ma esistente senza le relazioni..come lo stesso spazio come diceva newton esiste anche senza la presenza di oggetti, inquanto se realmente non esistente, allora perché si dovrebbe deformare, come si fa a deformare qualcosa che non esiste, e se esiste lo spazio esiste anche il tempo, con o senza gli oggetti o le relazioni o l’osservatore..spero sia riuscito ad esprimere il mio concetto, non sono molto bravo è difficile spiegarlo e se ho detto una cavolata scusate la mia ignoranza..
Caro Andrea,
il problema di fondo del tuo ragionamento e’ che presupponi sia possibile viaggare nel tempo, cosa semplicemente non prevista in fisica. Per altro citi il paradosso del nonno che e’ proprio l’argomento sofistico contro i viaggi del tempo.
Riccardo
Salve e complimenti per questa bella iniziativa!
Ho un dubbio. Lei afferma che le leggi di Newton non sono risolubili “per sistemi di più di due corpi”. Intende dire che forniscono soluzione soltanto per sistemi in cui sono coinvolti al più due corpi? O piuttosto che non sono adatte a modellare sistemi di molti (troppi) corpi?
Grazie,
Enrico
Salve,
tutti i sistemi a velocita’ non relativistiche sono descritti dalle leggi di Newton. Il problema e’ che quando cresce il numero di corpi non si sanno risolvere i sistemi di equazioni differenziali che ne vengono fuori. Per altro l’informazione che si riceverebbe risolvendole sarebbe difficile da interpretare.
Riccardo
Salve, complimenti per i podcast, sono argomenti interessantissimi e soprattutto spiegati benissimo.
Volevo sapere se lo scorrere del tempo è reale dal punto di vista fisico o se è una nostra sensazione, cioè se effettivamente l’istante appena passato cessa di esistere e la realtà esiste solo nell’istante in cui la viviamo.
Grazie e ancora complimenti
Caro Gianni,
la materia che esisteva prima continua ad esistere anche dopo, al massimo si e’ trasformata. Il tempo e’ un’etichetta che diamo ai diversi stati, ma gli stati esistono tutti …
Riccardo
Caro Gianni,
aggiungo alla risposta di Riccardo il titolo di un bellissimo libro di Julian Barbour, “La fine del tempo”, di carattere divulgativo ma rigoroso, che mostra come la fisica moderna affronta le domande che tu poni.
Buona lettura,
Gianluca
Complimenti per l’iniziativa, sintetizzando al massimo, il tempo è un etichettatura di una serie di Stati dei corpi, il prima e il dopo li distinguo su base probabilistica, con un verso obbligato. Quest’ultimo punto non mi è chiaro come dimostrarlo se fra i vari corpi ci metto anche l’uomo. Definibile come un particolare corpo che ha maggiori capacità di relazionarsi con tutti gli altri corpi, rendendo più probabili stati meno probabili (mette ordine).
Caro Giampiero,
l’entropia cresce se il sistema e’ isolato, se cioe’ non c’e’ approvigionamento di energia dall’esterno. L’intervento umano e’ un intervento esterno che in quanto tale puo’ portare ad una diminuzione di entropia (“mettendo in ordine”). Percio’ per definire il verso del tempo bisogna osservare processi spontanei (ed isolati)
saluti
Riccardo