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Sequenziato il genoma del caffè: anche l’ENEA nel team internazionale di ricerca
Uno studio pubblicato nell’ultimo numero della prestigiosa rivista Science riporta la decodifica del genoma di una delle più importanti piante alimentari: il caffè. Ricercatori provenienti da 9 Paesi (Italia, Francia, USA, Canada, Australia, Germania, Brasile, India e Indonesia) hanno sequenziato il genoma di Coffea canephora (o robusta), che costituisce circa il 35% della produzione mondiale di caffè. L’Italia ha visto la partecipazione di ricercatori dell’ENEA e dell’Università di Trieste.
Giovanni Giuliano, che ha coordinato i ricercatori dell’ENEA, descrive così le principali conclusioni dello studio: “Il genoma del caffè è piuttosto ‘semplice’ ed è simile a quello, ipotetico, del progenitore comune di tutte le Asteridi, che comprendono il 25% delle piante superiori. Contiene circa 27 mila geni, contro i 35 mila del pomodoro e della patata, che sono evolutivamente vicine al caffè, ma in cui il genoma si è triplicato circa 70 milioni di anni fa. Malgrado l’assenza della triplicazione nel caffè, alcuni geni specifici, come quelli che sintetizzano la caffeina, si sono duplicati, rimanendo sul cromosoma originario o saltando su cromosomi diversi, e poi si sono specializzati nella sintesi di questa sostanza. Lo studio di questi eventi di duplicazione in altre specie ci ha permesso di concludere che la caffeina è stata ‘inventata’ più di una volta durante l’evoluzione delle piante. Questa conclusione è in accordo con la presenza della caffeina in molte piante diverse come il tè, il cacao, il guaranà e la yerba mate e con la sua importanza per la loro ecologia: uno studio recente, pubblicato anch’esso su Science, dimostra che gli insetti impollinatori ritornano più spesso sui fiori ricchi in caffeina per ‘bere un altro sorso’ di nettare”.
Con oltre due miliardi di tazzine al giorno, il caffè è uno dei principali infusi consumati dall’uomo, la seconda commodity per valore commerciale dopo il petrolio, ed è alla base di una fiorente industria di trasformazione italiana.
I dati completi dello studio sono disponibili sul sito http://coffee-genome.org/
Roma, 05 Settembre 2014 Continue reading
ENEA: nominato nuovo commissario

L’ENEA entra nel programma di ricerca sul gas da scisto, dell’Alleanza Europea per la Ricerca sull’Energia (EERA)
L’ENEA è entrata a far parte del programma di ricerca sul gas da scisto (shale gas) dell’Alleanza Europea per la Ricerca sull’Energia (EERA - European Energy Research Alliance).
Il Joint Programme sullo shale gas di EERA intende creare una piattaforma di ricerca sul potenziale, sull’impatto e sulla sicurezza delle attività di esplorazione e produzione di gas da scisto in Europa. Le tecnologie e le metodologie esistenti saranno valutate e migliorate per stabilire una base di conoscenze indipendente a livello europeo.
Lo sfruttamento dei giacimenti di gas da scisto è un tema controverso a causa dell’impatto ambientale legato alle pratiche estrattive che richiedono il ricorso alla tecnica del fracking, vale a dire la frantumazione fino a 1 chilometro di profondità della roccia madre nel quale il gas da scisto è intrappolato, attraverso l’immissione di considerevoli quantità di acqua ad alta pressione e di additivi chimici per facilitare il processo. Le maggiori preoccupazioni su questo tipo di pratica estrattiva riguardano la contaminazione delle falde acquifere, l’emissione di gas serra e l’insorgere di fenomeni microsismici.
Le conclusioni a cui approderà il programma di ricerca serviranno come input sia per l’opinione pubblica che per le istituzioni nazionali ed europee chiamate a decidere sulle normative che regolano le attività produttive dello shale gas.
Il contributo dell’ENEA riguarderà lo sviluppo di sistemi innovativi per le prospezioni geologiche e per le analisi di laboratorio necessarie a identificare e classificare le riserve di shale gas, oltre allo studio dell’impatto ambientale e delle emissioni di gas serra associate alle pratiche di esplorazione e produzione.
Il Joint Programme sullo shale gas riunisce 26 partner provenienti da 15 Stati membri dell’Unione Europea; il Dipartimento di Geologia dell’Università Roma Tre e il Dipartimento di Fisica e Geologia dell’Università di Perugia sono gli altri partner italiani che collaboreranno con l’ENEA.
I risultati del programma di ricerca possono essere seguiti sul sito www.eera-shalegas.eu
Roma, 29 Luglio 2014 Continue reading