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AL VIA AL CERN VIAGGIO AGLI ALBORI DEL BIG BANG CON LE COLLISIONI TRA IONI A ENERGIA RECORD

run ionDopo la riaccensione, lo scorso giugno 2015, all'energia record di 13.000 miliardi di elettronvolt (TeV), del superacceleratore LHC (Large Hadron Collider), e i primi mesi di raccolta dei dati generati dalle collisioni di protoni, inizia al CERN di Ginevra una nuova fase sperimentale. All'interno della beam pipe di LHC, la pista magnetica di 27 km di circonferenza a 100 km di profondità al confine tra Francia e Svizzera, sono iniziate oggi le prime collisioni tra ioni piombo a 5 TeV per nucleone, un'energia quasi il doppio di quella usata da LHC durante la prima fase di attività dell'acceleratore.

Ultimata la fase di collisone protone-protone a 13 TeV, parte così ufficialmente un nuovo ciclo di LHC con collisioni tra ioni pesanti, ioni di piombo (composti da 82 protoni e 126 neutroni). Per un mese verranno raccolti i dati di queste nuove collisioni da parte dei quattro esperimenti di LHC - ATLAS, CMS, ALICE e per la prima volta con gli ioni anche LHCb -, enormi macchine fotografiche grandi come cattedrali gotiche, in corrispondenza delle quali avvengono le collisioni di ioni piombo che circolano nell'anello in direzioni opposte, quasi alla velocità della luce.

"È tradizione far collidere gli ioni per circa un mese ogni anno come parte del programma di ricerca di LHC. Quest'anno, però, è speciale - afferma Rolf Heuer, direttore generale del CERN -, perché raggiungiamo una nuova energia ed esploreremo la materia a uno stadio molto precoce del nostro universo".

Le collisioni di ioni permetteranno, infatti, ai fisici del CERN - di cui fanno parte circa 1500 italiani, la metà dei quali coordinati dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) - di studiare uno stato della materia, denominato plasma di quark e gluoni. Si tratta di una zuppa di particelle esistita brevemente pochi milionesimi di secondo dopo il Big Bang.

Particolarmente entusiati della nuova fase di LHC sono i fisici dell'esperimento ALICE (A Large Ion Collider Experiment), che è stato specificamente progettato per lo studio di queste collisioni tra nuclei. "I fisici dell'INFN hanno un ruolo chiave nell'avvio di questa fase di run con gli ioni", afferma Paolo Giubellino, spokesperson di ALICE, della sezione INFN di Torino. "Sono numerose le questioni molto calde da affrontare con le collisioni di ioni per le quali il nostro esperimento è stato specificatamente disegnato e poi migliorato durante la fase di shutdown. L'intera collaborazione si sta preparando con grande passione per questo nuovo viaggio di scoperta", conclude Giubellino.

"L'energia totale di collisione di ioni piombo è di 1045 TeV e sfonda simbolicamente la barriera di 1000 TeV o 1 PeV (Peta elettronvolt). Si hanno, quindi, 5,02 TeV per ciascuna collisione nucleone-nucleone, la più alta mai raggiunta in laboratorio in collisioni tra nuclei", aggiunge Federico Ronchetti, dei Laboratori Nazionali INFN di Frascati e responsabile delle operazioni di presa dati di ALICE (Run Coordinator).

"Le collisioni di nuclei all’energia dell’LHC ci permetteranno di ricreare, per un tempo infinitesimale, un sistema in condizioni analoghe a quelle presenti nei primi milionesimi di secondo di vita dell’universo, e di studiarne le proprietà in laboratorio", sottolinea Federico Antinori, Physics Coordinator di ALICE, della sezione INFN di Padova. "Stiamo raccogliendo dati di ottima qualità, a un’energia di collisione mai ottenuta prima. Questo campione di dati sarà fondamentale per due ragioni. Prima di tutto, permetterà di effettuare test cruciali a una nuova energia per le predizioni dei modelli teorici sviluppati per descrivere le misure fatte a energia più bassa. In secondo luogo, ci attendiamo campioni statistici molto più estesi di quelli raccolti finora, che permetteranno misure a precisioni finora mai raggiunte", conclude Antinori.

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[Video]: ITIS Galileo dai Laboratori Nazionali del Gran Sasso, 25 aprile 2012

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SCIENZAPERTUTTI: AL VIA IL CONCORSO 2016 PER LE SCUOLE

C’è tempo fino al 1 febbraio per registrarsi al concorso annuale per le scuole di ScienzaPerTutti. Il tema scelto è “Il tempo”. All’edizione 2015 hanno partecipato più di mille studenti di tutta Italia.

Il sito di divulgazione scientifica dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare “ScienzaPerTutti” lancia l’edizione 2016 del concorso per le scuole: sarà dedicato al tema del Tempo. Alla passata edizione, dedicata al tema della Luce, hanno partecipato più di mille studenti e oltre 70 scuole di tutta Italia. Giunta alla sua XI edizione, la competizione si rivolge alle scuole secondarie superiori e inferiori che avranno tempo fino al 1 febbraio 2016 per registrarsi. Studenti e docenti sono invitati ad affrontare e sviluppare il tema del “Tempo” nelle modalità e prospettive più stimolanti, con massima libertà di espressione nella sottomissione di elaborati, disegni, foto o video che devono pervenire entro l’11 marzo. È prevista una cerimonia pubblica di premiazione; gli elaborati vincitori saranno pubblicati sul sito. Informazioni e modulo di iscrizione su: http://scienzapertutti.lnf.infn.it/

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FERRONI ELETTO NEL CDA DI SCIENCE EUROPE

scienceeuropeL’Assemblea Generale di Science Europe ha appena eletto i nuovi vertici dell’associazione. Oltre al presidente Michael Matlosz, presidente del Agenzia Nazionale Francese (ANR), e ai due vicepresidenti, Emilio Lora-Tamayo, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche Spagnolo (CSIC), e Ingrid Petersson, direttore generale del Consiglio Svedese delle Ricerche per l’Ambiente (FORMAS), è stato nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione. Fra gli otto membri neoeletti, la cui carica avrà la durata di due anni, anche Fernando Ferroni, presidente dell’INFN.

Science Europe è un'associazione che comprende le principali organizzazioni di finanziamento della ricerca e istituzioni di ricerca di 27 Paesi. L’associazione ha come obiettivo prioritario quello di contribuire allo sviluppo una ricerca europea dinamica e diversificata nel mondo.

http://www.scienceeurope.org/about-us/bodies-2/governing-board

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CALCOLO E BIG DATA, PRESENTATO ALLO EUROPEAN DATA FORUM IL PROGETTO ITALIANO A GUIDA INFN

European-Data-ForumIn occasione dell’European Data Forum (EDF) 2015 che si è recentemente tenuto in Lussembrugo, i tre Paesi Italia, Francia e Lussemburgo hanno presentato il “progetto di comune interesse europeo” (Important Project of Common European Interest - IPCEI) su High Performance Computing and Big Data Enabled Applications (HPC-BDA).
"In Italia l’iniziativa è coordinata dall’INFN, e vede la partecipazione, al momento, di CINECA, GARR, e CNR", spiega Antonio Zoccoli, membro della Giunta Esecutiva dell'INFN. "Questo progetto si inserisce in un disegno più ampio che mira alla integrazione delle infrastrutture dei singoli enti in una unica infrastruttura di calcolo per la ricerca aperta agli enti pubblici", conclude Zoccoli.
Il progetto è stato accolto con favore da Günther Oettinger, commissario per la Digital Economy & Society, che nel suo discorso ha illustrato come l’Europa debba affrontare sfide importanti per competere con Stati Uniti e Cina, prima fra tutte quella di facilitare l’accesso alle infrastrutture di calcolo alle piccole e medie industrie e a tutti i centri di ricerca. In questa ottica, ha continuato il commissario, applaudiamo il progetto IPCEI HPC-BDA che si basa su tre pilastri: costruire un forte sistema europeo, che comprenda l’intera catena dall’hardware, all’architettura e allo sviluppo dei software; istituire dei centri pilota pan–europei che consentiranno di accelerare la diffusione del calcolo ad alte prestazioni per l'industria europea e le applicazioni legate ai big data. Inoltre, favorire la distribuzione e la commercializzazione a livello europeo.

Lo European Data Forum è un incontro annuale per industrie che basano il proprio sviluppo sulla gestione e l’analisi dei dati, ricercatori, politici e membri di iniziative comunitarie per discutere le sfide legate alla gestione dei big data e l’economia emergente a questi legata, e per sviluppare piani d’azione adeguati ad affrontare queste sfide in ogni settore. Di particolare attenzione per EDF sono le piccole e medie imprese (PMI), che guidano l’innovazione e la concorrenza in molti settori economici che si basano sui dati. La serie di argomenti discussi all’EDF va da modelli di business innovativi basati sui dati, a innovazioni tecnologiche, ad aspetti sociali.

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NEL MAR IONIO ALLA RICERCA DI NEUTRINI E BALENOTTERE

Nel Mar Ionio le balenottere sono presenti regolarmente, con picchi nei mesi primaverili ed estivi. La conferma arriva da uno studio pubblicato sulla rivista PLOS ONE e si basa sui dati raccolti dall’osservatorio sottomarino multidisciplinare NEMO-SN1 ospitato, a 2100 metri di profondità al largo di Catania, nell'infrastruttura sottomarina che l'INFN ha realizzato per il telescopio per neutrini KM3NeT.

L’osservatorio, frutto della collaborazione tra INFN, INGV, CNR-ISMAR e CIBRA, è il primo nodo dell’infrastruttura di ricerca europea EMSO (European Multidisciplinary Seafloor and water-column Observatory -. Le informazioni sugli spostamenti stagionali e sulle rotte preferenziali della popolazione di balenottere nel Mar Mediterraneo, specie protetta da accordi internazionali e classificata come vulnerabile dall’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (www.iucn.org) sono ancora poche e disomogenee e si basano principalmente sugli avvistamenti stagionali.

L’osservatorio NEMO-SN1, invece, ascolta il passaggio delle balenottere dalle profondità del mare. A monitorare la presenza dei cetacei sono dei sensori acustici posizionati sull’infrastruttura subacquea, in funzione 24 ore su 24, che ascoltano, registrano e inviano i segnali catturati a un laboratorio nel porto di Catania, parte delle infrastrutture dei Laboratori Nazionali del Sud dell’INFN. I dati registrati sono stati analizzati nell’ambito del progetto FIRB-2008 SMO (Submarine Multidisciplinary Observatory).

Lo studio, condotto da Virginia Sciacca, dottoranda dell’Università di Messina ed associata ai LNS-INFN, e dal gruppo di ricerca SMO ha anche prodotto una prima valutazione dell’impatto dell’inquinamento acustico di origine antropica sulla comunicazione della balenottera comune. Questa specie sfrutta, infatti, suoni a bassa frequenza (intorno ai 20 Hertz), che si propagano bene in mare aperto, per mantenersi in contatto e comunicare su grandi distanze con i propri simili. L’aumento incontrollato del rumore sottomarino può causare una drammatica riduzione della distanza entro cui gli animali sono in grado di recepire il segnale di richiamo o alterarne la ricezione minacciandone la sopravvivenza. (e.c.)

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AL VIA LE REGISTRAZIONI PER “BEAMLINE FOR SCHOOLS” 2016

MAX 7693COMUNICATO STAMPA:  Aperte da oggi le iscrizioni alla competizione del CERN “Beamline for schools”, che offre agli studenti delle scuole superiori la possibilità di partecipare a un vero e proprio esperimento al CERN.

Da oggi gli studenti delle scuole superiori di tutto il mondo possono iscriversi alla terza edizione della competizione “Una linea di fascio per le scuole” (“Beamline for Schools” – BL4S), per poter vincere un soggiorno al CERN e la possibilità di utilizzare un fascio di particelle di uno degli acceleratori per condurre l’esperimento da loro ideato. L’iter di approvazione per vincere la competizione rispecchia quello che vale per ogni collaborazione di ricerca. Entro fine marzo le squadre desiderose di partecipare devono registrarsi sul sito del CERN, formulando una proposta di un esperimento da fare con il fascio (in gergo, linea di fascio) che il CERN mette a disposizione, composta di una parte scritta in inglese e un breve filmato di presentazione.

A giugno il comitato scientifico del CERN annuncerà le squadre semifinaliste e la squadra vincitrice (o forse due). In caso di vincita, a settembre nove studenti della squadra potranno recarsi per una decina di giorni come ospiti al CERN e condurre l’esperimento che hanno ideato all’interno del prestigioso centro di ricerca europeo di Ginevra. Tutti i partecipanti, inoltre, riceveranno un certificato. Ogni partecipante di una squadra arrivata in semifinale vincerà una maglietta targata BL4S e un rivelatore di raggi cosmici per la propria scuola. Verrà fatta inoltre una selezione tutta italiana delle squadre, tra cui l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), il centro di ricerca italiano della fisica delle particelle, ne sceglierà (ove possibile) una che condurrà il proprio esperimento in uno dei laboratori italiani. Al concorso sono ammesse squadre composte da almeno 5 studenti, che abbiano compiuto i 16 anni di età e che siano coordinati da almeno un adulto. Le squadre possono essere composte da studenti della stessa scuola o anche di scuole diverse. Per aiutare insegnanti e studenti a partecipare, il CERN introduce i concetti di base relativi ai fasci e alle particelle attraverso dei video pubblicati online e dei hangout sul social network Google+.

Delle 300 proposte arrivate al CERN per la prima edizione della “Beamline for Schools” nel 2014 ben 85 erano italiane (un record assoluto sulle altre nazioni), ma il premio è andato a una greca, che aveva proposto di investigare le proprietà dei pioni per studiare la forza debole, e a una olandese, che proponeva l’accrescimento di cristalli per costruire un calorimetro da testare nel fascio del CERN. Nel 2015, invece, ha vinto una squadra italiana del liceo scientifico Leonardo da Vinci di Firenze e una squadra sudafricana. La proposta italiana sfruttava una semplice webcam per la calibrazione di un rivelatore di particelle. Nel luglio scorso l’INFN ha poi selezionato una squadra del liceo scientifico Brandolini Rota di Oderzo (TV), che a febbraio prossimo si recherà al CNAO (Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica), un centro alla cui realizzazione ha collaborato l’INFN, per condurre il proprio esperimento su un modello di cranio stampato da loro stessi in 3D.

Per informazioni sulla competizione: http://beamline-for-schools.web.cern.ch/

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Variazioni quasi periodiche

Il grafico mostra i dati di Fermi LAT da agosto 2008 al luglio 2015 per raggi gamma con energie superiori a 100 milioni di elettronvolt (MeV). Per confronto, la luce visibile è compresa tra 2 e 3 elettronvolt.Se confermata, la scoperta indicherebbe l’esistenza di un ciclo pluriennale di emissioni di raggi gamma, un fenomeno mai osservato prima in nessuna galassia che potrebbe fornire nuovi input sui processi fisici che avvengono in prossimità di un buco nero Continue reading