Antimateria in eccesso?

Dallo spazio alla radiobiologia

DA TRENTO ALLO SPAZIO: LA RICERCA TARGATA TIFPA
COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO. Inaugura oggi a Trento la nuova sede del TIFPA, centro unico in Italia per la capacità di coniugare ricerca di base e applicazioni tecnologiche di frontiera. Nei tre anni di attività ha avviato vari progetti di ricerca spaziale e i lavori per un laboratorio di eccellenza in fisica medica e radiobiologia presso il centro di protonterapia, attraendo verso Trento molti ricercatori dall’estero.
Dalla ricerca in fisica fondamentale allo sviluppo di tecnologie di frontiera da impiegare in missioni spaziali, o nelle applicazioni per la salute come la protonterapia per la cura dei tumori, o nei settori della fotonica e del supercalcolo. È questa la carta d’identità del Trento Institute for Fundamental Phisycs and Application (TIFPA), il Centro Nazionale dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), nato nel 2013 in collaborazione con l’Università di Trento, la Fondazione Bruno Kessler (FBK) e l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento (APSS) e unico in Italia per la capacità di integrare ricerca di base, trasferimento tecnologico e innovazione, creando sinergie e potenziando le competenze d’avanguardia già presenti negli enti che l’hanno costituito.
Il TIFPA, che oggi inaugura la nuova sede presso il Dipartimento di Fisica dell’università di Trento, si avvale di infrastrutture quali il Centro Materiali e Microsistemi, il centro di fisica teorica ECT di FBK e il nuovo acceleratore per la protonterapia oncologica gestito da APSS che sta attualmente trattando pazienti, anche pediatrici, con grande successo. Dall’aprile 2015 il TIFPA è guidato dal fisico Marco Durante, esperto di fama mondiale nel campo della fisica medica e biofisica, già direttore del dipartimento di biofisica al GSI di Darmstadt (Germania) e rientrato in Italia per ricoprire il prestigioso incarico.
“Il centro è attivo su più fronti e ha già portato a Trento finanziamenti ESA per studiare come proteggere, dalle radiazioni provenienti dal Sole e dallo spazio (raggi cosmici), gli astronauti impegnati in lunghe missioni, come ad esempio quelle possibili in futuro su Marte”, commenta Marco Durante, direttore del TIFPA. “Inoltre sono in corso i lavori presso il centro di protonterapia, dove presto sarà ultimato un laboratorio avanzato per la ricerca pre-clinica in radioterapia con ioni e applicazioni dei fasci di protoni in ambito industriale e spaziale”, conclude Durante.
“Il TIFPA è un buon frutto del sistema della ricerca trentino. Un sistema che ha successo perché si basa sulla cooperazione tra Università, fondazioni e partner di rilievo, come l’INFN, e perché riconosce e dà valore all’alta qualità dei suoi ricercatori. Un sistema che può contare sul sostegno convinto della Provincia autonoma di Trento. Finanziamenti consistenti e stabili oltre a infrastrutture all’avanguardia che ci incoraggiano a raggiungere obiettivi scientifici di rilievo internazionale. L’internazionalizzazione dell’Ateneo è evidente in molti ambiti di ricerca, non solo in questo. Ma è soprattutto nella fisica che si trovano alcune delle aree di ricerca per noi più promettenti, come quella portata avanti dal TIFPA”. dichiara Paolo Collini, Rettore dell’Università degli Studi di Trento.
"Una delle attività principali di TIFPA è lo sviluppo di sensori per molteplici applicazioni, dal campo biomedicale fino al settore dello spazio. In questo ambito il Centro Materiali e Microsistemi di FBK ed INFN collaborano ormai da molti anni con risultati di eccellenza internazionale. TIFPA potrà essere un importante strumento per rafforzare ulteriormente la collaborazione, ottimizzare le interazioni ed essere più competitivi sullo scenario internazionale, sia nella ricerca che nelle ricadute industriali”, commenta Andrea Simoni, Segretario generale Fondazione Bruno Kessler.
"La Provincia autonoma di Trento - ha detto l'assessore provinciale alla ricerca Sara Ferrari - ha investito e continua a investire con convinzione risorse ed energie in ricerca e formazione perché considera questi strumenti, oggi, più che mai indispensabili anche per lo sviluppo locale. Il Tifpa e' ad oggi uno degli esempi più importanti dei risultati che si possono raggiungere se i diversi attori della ricerca trentina fanno sistema e si rapportano ad una grande realtà nazionale come l'Infn, valorizzando il patrimonio presente sul nostro territorio in termini di risorse umane e anche di infrastrutture tecnologhe".
Contatti
INFN Ufficio comunicazione
Eleonora Cossi – eleonora.cossi@presid.infn.it;
06.6868162; 345.2954623
TIFPA
Marta Perucci - marta.perucci@tifpa.infn.it
0461-282962
LE NUOVE NOMINE DEL MIUR NEGLI ENTI DI RICERCA
Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, ha firmato i decreti di nomina dei nuovi Presidenti e di alcuni nuovi consiglieri d’amministrazione e membri di Consiglio Direttivo di designazione MIUR degli Enti di Ricerca, in sostituzione di quelli in uscita per scadenza del proprio mandato negli scorsi mesi. Entrano così a far parte del Consiglio Direttivo dell’INFN, Maurizio Biasini e Fabio Zwirner, quest’ultimo diventa anche membro della Giunta Esecutiva dell’INFN. Inoltre, Eugenio Coccia (INFN e Gran Sasso Science Institute, GSSI), Giovanni Batignani (sezione INFN di Pisa) e Pierangelo Marcati (GSSI) sono stati nominati nel Consiglio di Amministrazione rispettivamente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), del Museo Storico della Fisica e Centro di Studi e Ricerche "Enrico Fermi" e dell’Istituto Nazionale di Alta Matematica (INDAM). “Auguri a chi ha lasciato l’incarico e ancor di più a chi inizia il proprio mandato, - dichiara il Ministro Giannini, sottolineando che sono state fatte nomine coerenti con la valorizzazione del merito - nella piena consapevolezza che questo atto testimonia l’attenzione che il Governo ha per un settore che considera strategico per il Paese”.
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Fabio Zwirner, Giunta Esecutiva INFN Laureato in fisica a Padova, ha conseguito il dottorato di ricerca alla SISSA di Trieste. È stato poi post-doctoral fellow all’Università di California a Berkeley, membro per vari anni dello staff scientifico del CERN di Ginevra, dirigente di ricerca dell’INFN nella Sezione di Padova, professore ordinario all’Università di Roma La Sapienza. Dal 2005 è professore all’Università di Padova. Ha fatto parte del Scientific Policy Committee del CERN per sette anni e lo ha presieduto nel triennio 2011-13. È membro del comitato editoriale delle riviste scientifiche internazionali JHEP e Nuclear Physics B (Proc. Suppl.). Fa parte del Consiglio Scientifico dello European Research Council (ERC) e presiede come rappresentante del MIUR lo Steering Committee dell’International Center for Theoretical Physics (ICTP) di Trieste. La sua ricerca, riassunta in oltre 100 pubblicazioni, ha riguardato vari aspetti della teoria e della fenomenologia delle interazioni fondamentali, tra cui la fisica elettrodebole e del bosone di Higgs, la supersimmetria, l’unificazione della gravità con le altre interazioni. Dal 2015 è membro della "Academia Europaea". |
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Maurizio Biasini, Condiglio Direttivo INFN Ha da poco concluso il suo incarico come Addetto Scientifico nei settori della ricerca, dell’ambiente e delle telecomunicazioni con speciale attenzione a CERN, Organizzazione Mondiale Meteorologia (WMO), Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU) presso la Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite e altre Organizzazioni Internazionali a Ginevra, in Svizzera. È professore all’Università di Perugia e lavora all’esperimento CMS all’acceleratore LHC del CERN. La sua attività di ricerca si è sempre svolta nel campo della fisica delle particelle elementari, in particolare nello studio sperimentale delle interazioni fondamentali con esperimenti agli acceleratori. Ha lavorato all’esperimento Babar presso lo Stanford Linear Accelerator Center, negli Stati Uniti, all’esperimento RAPID per lo sviluppo di un dosimetro in tempo reale, all’esperimento L3 all’acceleratore LEP del CERN, per i quali ha rivestito anche incarichi manageriali e di responsabilità, così come nel settore dell’alta formazione. È co-autore di oltre 600 pubblicazioni e relatore a circa 15 conferenze internazionali. |
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Eugenio Coccia, CDA INAF È direttore del Gran Sasso Science Institute (GSSI) e professore ordinario all'Università di Roma Tor Vergata. È un fisico sperimentale nel campo astroparticellare, con un interesse principale per la ricerca delle onde gravitazionali. Si è laureato in fisica a Roma, nel gruppo di Edoardo Amaldi e Guido Pizzella, è stato fellow al CERN, ricercatore e professore associato all'Università di Roma Tor Vergata. Ha trascorso vari periodi di attività di ricerca al CERN, dove è stato responsabile dell'esperimento Explorer, presso il Laboratorio Kamerlingh Onnes a Leida e ai Laboratori INFN di Frascati, dove guida l'esperimento Nautilus. Partecipa dal 2006 all'esperimento VIRGO a Pisa. |
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Giovanni Batignani, CDA Centro Fermi Nato nel 1956 a La Spezia, nel 1978 si laurea in fisica con lode presso Università di Pisa e consegue il diploma di licenza della Scuola Normale Superiore. È stato borsista presso la SISSA di Trieste dove consegue il titolo di “magister” nel 1982. Nel 1984 diventa ricercatore presso la sezione INFN di Pisa e nel 1992 professore associato presso la Facoltà di Ingegneria di Pisa. Dal 2002 è professore ordinario presso il dipartimento di Fisica dell’Universita’ di Pisa. È stato coordinatore della Commissione Scientifica I dell'INFN e direttore della sezione di Pisa dell"INFN. La sua attivita’ di ricerca scientifica, ricca di oltre 600 pubblicazioni, ha riguardato la fisica fondamentale delle particelle elementari nel settore dei quark pesanti (quark b-beauty e c-charm) ed il relativo sviluppo di tecniche e strumenti di rivelazione con particolare riferimento ai sensori di radiazione ionizzante su silicio. |
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Pierangelo Marcati, CDA INDAM Laureato con lode in Scienze Matematiche a Roma, è stato fellow al CNR e professore in varie Università italiane e presso l' Universita' del Maryland College Park, professore visitatore a Stanford, Princeton IAS, MIT e Cambridge UK e ha diretto diversi programmi di ricerca europei. Attualmente è professore ordinario all’Università dell’Aquila e coordinatore del dottorato in Matematica del Gran Sasso Science Institute (GSSI). È stato membro del comitato dei direttore del ERCOM e dell’INDAM e membro del comitato per la Matematica Applicata della European Mathematical Society. Ha collaborato con OECD - OCSE nel panel Industrial Mathematics. È stato invited speaker a numerosissime conferenze internazionali ed è autore di libri e di quasi un centinaio di articoli scientifici. |
Giannini firma le nomine dei componenti dei CdA degli enti di ricerca

Giannini firma le nomine dei componenti dei CdA degli enti di ricerca

WAVESCALES: un viaggio tra le reti neurali

IL PROGETTO WAVESCALES GUIDATO DALL’INFN ENTRA NELLO HUMAN BRAIN PROJECT
COMUNICATO STAMPA - L'INFN entra in Human Brain Project (HBP) come capofila del consorzio WAVESCALES (WAVE SCALing Experiments and Simulations), uno dei 4 vincitori, su 57 proposte, della Call for Expressions of Interest (CEoI) di HBP. L'HBP, con 500 milioni di euro di finanziamento previsti tra il 2013 e il 2023, è uno dei due progetti bandiera della Commissione Europea (Future and Emerging Technology, FET, Flagships) attivi per il prossimo decennio, insieme a quello sul grafene.
"Siamo estremamente soddisfatti che le competenze e le tecnologie dell’INFN siano applicabili a campi così apparentemente lontani dalla sua missione", commenta Fernando Ferroni, presidente INFN. "Nello specifico, si tratta di un campo affascinante e di un progetto fondamentale per le neuroscienze. La prova che lavorando in sinergia si possono raggiungere successi importanti", conclude Ferroni. Analogamente al Progetto Genoma Umano per il sequenziamento del DNA, HBP nasce con l'ambizioso scopo di decodificare il funzionamento del cervello umano - definito da molti neuroscienziati il sistema più complesso dell'universo - per migliorare comprensione, diagnosi e terapia dei disordini cerebrali.
"Lo scopo dell’INFN in WAVESCALES è realizzare una simulazione del funzionamento cerebrale su grande scala, con particolare riferimento alla propagazione di onde cerebrali durante il sonno profondo e l’anestesia, e durante la transizione allo stato cosciente, per mezzo delle cosiddette reti neurali", spiega Pier Stanislao Paolucci, ricercatore INFN e coordinatore del progetto. "Faremo, cioè, ricorso a modelli matematici di neuroni e sinapsi artificiali, per imitare il funzionamento cerebrale, confrontando poi le simulazioni con misure effettuate durante il progetto in vivo, ad esempio con tecniche non invasive su esseri umani (come la risposta elettro-encefalografica a stimolazioni magnetiche) ed in vitro, con la risposta elettrofisiologica a stimolazioni optofarmacologiche", conclude Paolucci.
Il consorzio WAVESCALES è formato da 5 partner: oltre all'INFN, coordinatore del progetto, ne fanno parte l'Università degli studi di Milano, l’Institut D’Investigacions Biomèdiques August Pi i Sunyer (IDIBAPS) e l'Institut de BioEnginyeria de Catalunya (IBEC), entrambi a Barcellona, e l'Istituto Superiore di Sanità (ISS), a Roma. Il progetto dovrebbe ricevere, previa approvazione nei prossimi mesi da parte della Commissione Europea, un finanziamento di 2 milioni di euro per i primi due anni, con possibili estensioni negli anni successivi, e partire così nella primavera 2016.
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