TAUP 2015, A TORINO I MAGGIORI ESPERTI MONDIALI DI FISICA ASTROPARTICELLARE
In questi primi giorni di settembre 2015 Torino può essere considerata la capitale della fisica delle astroparticelle. Sono 500 i fisici, provenienti da 38 Paesi di tutto il mondo, riuniti nel capoluogo piemontese per l'appuntamento biennale con TAUP 2015, International conference on Topics in Astroparticle and Underground Physics, giunta alla sua XIV edizione. Organizzata da Università di Torino, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), Consorzio Interuniversitario per la Fisica Spaziale, Accademia delle Scienze di Torino, Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e Agenzia Spaziale Italiana (ASI), affronta, attraverso 32 sessioni plenarie i temi più attuali della fisica astroparticellare. Si va dai passi avanti nella ricerca della sfuggente materia oscura, che permea un quarto dell'universo, alla fisica dei neutrini; dalla caccia alle onde gravitazionali - teorizzate un secolo fa da Einstein nella Teoria della Relatività Generale, ma finora mai osservate - allo studio dei raggi cosmici e della radiazione cosmica di fondo.
"Siamo molto soddisfatti di questa edizione di TAUP, divenuto ormai uno dei più importanti appuntamenti a livello mondiale sulla fisica delle astroparticelle - commenta Nicolao Fornengo, fisico dell'INFN e dell'Università di Torino, e responsabile del comitato organizzatore di TAUP 2015 -. Il meeting sta avendo una grande partecipazione, con molti giovani studiosi, che hanno la possibilità di relazionarsi con gli esperti mondiali di tutti i principali settori della fisica astroparticellare. TAUP 2015 - sottolinea lo scienziato italiano - è, infatti, un'occasione per fare il punto su questo importante campo della scienza di frontiera".
Nel corso di una delle sessioni, ad esempio, il satellite della NASA FERMI - cui l'Italia partecipa con INFN, INAF e ASI - presenta i suoi risultati più recenti, compresi i limiti all'intensità d'interazione di materia oscura, attraverso lo studio di eventuali segnali gamma dovuti all'annichilazione delle cosiddette WIMP, Weakly Interacting Massive Particles, tra i principali candidati come costituenti della materia oscura. Sempre sulle WIMP, l'esperimento CRESST (Cryogenic Rare Event Search using Superconducting Thermometers), presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'INFN, illustra un upgrade del suo apparato di rivelazione, grazie al quale l'esperimento sarà adesso sensibile alle WIMP molto leggere, da circa 1/2 GeV a 3-4 GeV, una regione molto difficile da sondare con gli esperimenti sulla materia oscura. Gli scienziati di PLANCK - satellite dell'ESA, l'Agenzia Spaziale Europea, con partecipazione italiana di ASI, INAF e di recente dell'INFN, progettato per lo studio dell'eco del Big Bang - presentano, invece, le ultime implicazioni della radiazione cosmica di fondo sulla fisica dei neutrini, che al momento portano i fisici a escludere l'esistenza di un quarto tipo di neutrino, oltre ai tre previsti dal Modello Standard della fisica delle particelle.
A margine di TAUP 2015, infine, anche alcuni appuntamenti per il pubblico. Come lo show sulla materia oscura "Phantom of the Universe: the Hunt for Dark Matter, presso il Planetario di Torino, realizzato dal CERN Media Lab; una conferenza divulgativa di Eugenio Coccia, direttore del Gran Sasso Science Institute dell'INFN (GSSI), dal titolo "L'invisibile luce delle stelle: neutrini dallo spazio e onde gravitazionali", e un seminario sulla comunicazione scientifica rivolto agli studenti di fisica dell'Università di Torino.
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L’EUROPA PUNTA SU ESS
Il centro di ricerca multi-disciplinare ESS (European Spallation Source), basato sulla più potente sorgente di neutroni mai realizzata al mondo, è da oggi costituito nella forma di Consorzio Europeo, ERIC (European Research Infrastructure Consortium). Il completamento di questo importante traguardo, approvato la scorsa settimana dalla Commissione Europea, consentirà una gestione più agile ed economica di tutte le fasi di realizzazione dell’infrastruttura. Già inserito tra i progetti strategici nella roadmap del Forum Europeo per le Infrastrutture di Ricerca (ESFRI), ESS aprirà nuovi fronti di ricerca e applicazione nel campo della fisica fondamentale, delle scienze della vita, dell’energia, della tecnologia ambientale e dei beni culturali. “Questo passo rappresenta un’ulteriore dimostrazione dell’investimento che l’Europa sta mettendo in campo per questo innovativo progetto, la cui competitività, a livello mondiale, consentirà di dare un forte impulso a un settore di grande rilevanza per l’Europa – ha commentato Fernando Ferroni, presidente dell’INFN.
La costruzione di ESS, da poco avviata, coinvolge 17 Paesi, con Svezia e Danimarca nazioni ospitanti. Nei due Paesi saranno infatti basati, rispettivamente, il centro di ricerca - a Lund - e il centro di supercalcolo, che gestirà la grande mole di dati prodotti - a Copenaghen. L’Italia vi partecipa con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) e con l’INFN, il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ed Elettra Sincrotrone Trieste. In virtù del livello di professionalità e delle competenze tecniche e scientifiche, riconosciute a livello internazionale nella costruzione degli acceleratori di particelle, la partecipazione italiana a ESS è coordinata dall’INFN. “L’INFN fornisce alla nuova infrastruttura di ricerca europea un contributo di altissima qualità tecnologica”, commenta Eugenio Nappi, vice presidente dell’INFN, nominato a presiedere il board dei rappresentanti delle nazioni coinvolte nella costruzione dell’acceleratore “In particolare, l’INFN ha la responsabilità scientifica del Normal Conducting Linac - continua Nappi - e della progettazione e realizzazione dell’intera parte a bassa energia dell’acceleratore”.
L’investimento totale previsto è di 1,84 miliardi di euro con un contributo italiano del 6%, l’80% del quale sarà in-kind, attraverso la fornitura di parti della macchina. ESS avrà quindi per l’Italia, come per altri paesi, una doppia valenza strategica: da un lato rappresenterà un’opportunità unica per la ricerca scientifica di base e applicata, dall’altro richiederà un incisivo intervento di ricerca e sviluppo da parte delle industrie di alta tecnologia, rappresentando così un volano economico per tutta l’Europa.
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La notte della ricerca si riempie di Sogni
