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Il suono delle stelle

Il brillante ammasso stellare Messier 7, noto anche come NGC 6475. Facilmente visibile a occhio nudo vicino alla coda della costellazione dello Scorpione, è uno dei maggiori ammassi aperti nel cielo e un importante oggetto di ricerche astronomiche. Crediti: ESOUn esperimento di idrodinamica, basato sull'interazione tra la luce emessa da un laser e un plasma, ha fornito con sorpresa dei ricercatori una evidenza sperimentale sul fatto che il plasma può generare una serie di impulsi di pressione sotto forma di onde sonore con frequenze prossime al trilione di Hertz. I risultati implicano non solo che è stato trovato un nuovo metodo che permette di generare onde acustiche in un fluido in movimento ma che tale fenomeno può prodursi sulla superficie delle stelle Continue reading

Per i Big Data una grande soluzione

Data digital flowFra pochi anni lo Square Kilometre Array sarà completato e gli astronomi avranno a che fare con una grande quantità di dati che le antenne, costruite in Sudafrica e Australia, raccoglieranno già dal 2020. Per analizzarli in maniera efficiente è stato messo a punto un nuovo approccio Continue reading

Marta e Francesco, diversamente sardi

Francesco Cuttaia, secondo classificato a "Intraprendere". E Marta Burgay, "Donna Sarda 2015". Entrambi ricercatori all'INAFUn marzo ricco di riconoscimenti a ricercatrici e ricercatori dell’INAF. Oggi è stato il turno del MERAC Prize a Michela Mapelli, ma già c'era stato, a inizio mese, il premio “Donna sarda 2015” a Marta Burgay. E la settimana scorsa il secondo posto al concorso per startupper “Intraprendere” a Francesco Cuttaia Continue reading

Svelato il mistero dell’esplosione stellare del 1670

La nova del 1670 registrata da Hevelius. Questa mappa mostra la posizione della nova (in rosso) che apparve nell'anno 1670, fu registrata dal famoso astronomo Hevelius e pubblicata dalla Royal Society in Inghilterra nella rivista Philosophical Transactions. Nuove osservazioni con APEX e altri telescopi hanno rivelato che la stella vista apparire in cielo dagli astronomi europei nel 1670 non era una nova, ma un tipo più raro e violento di collisione stellare, così spettacolare da essere visibile facilmente a occhio nudo durante il primo scoppio. Invece, le tracce lasciate sono così deboli che era necessaria un'analisi accurata con telescopi nella banda submillimetrica per poter risolvere l'enigma, svelato finalmente più di 340 anni dopo. Crediti: Royal SocietyGli ultimi dati pubblicati su Nature rivelano che la stella vista apparire in cielo dagli astronomi europei nel 1670 non era una nova, bensì un tipo più raro e violento di collisione stellare, così spettacolare da essere visibile facilmente a occhio nudo durante il primo scoppio Continue reading

A caccia di E.T. con NIROSETI

La squadra di ricercatori che lavora allo strumento NIROSETI all'interno della cupola del Lick Observatory. Da sinistra a destra: Remington Stone, Dan Wertheimer, Jérome Maire, Shelley Wright, Patrick Dorval e Richard Treffers. Foto di © Laurie HatchLa ricerca delle prove dell'esistenza di vita altrove nell'Universo si sta spostando dalla luce visibile al vicino infrarosso, con questo nuovo strumento. L'infrarosso riesce a farsi strada più facilmente tra le polveri e i gas interstellari e questo nuovo strumento osserverà migliaia di stelle anche molto lontani Continue reading

Rosetta trova l’azoto molecolare

Rosina-withoutTextI nuovi risultati, che vengono pubblicati in un articolo sull’ultimo numero della rivista Science, sono basati su 138 misure raccolte dallo strumento ROSINA (Rosetta Orbiter Spectrometer cor Ion and Neutral Analysis) a bordo di Rosetta tra il 17 e il 23 ottobre scorso, quando il veicolo spaziale orbitava a circa 10 km dal centro della cometa Continue reading

Il colpo di reni di Messenger

Mercurio ripreso dalla sonda Messenger. Crediti: NASAA poche settimane dal suo inevitabile "crash" con la superfice di Mercurio, il team ha deciso di effettuare cinque manovre di adeguamento orbitale e usare il tempo guadagnato per un'analisi del pianeta a bassissima quota Continue reading

HAWC a caccia di raggi gamma

I detector di raggi gamma più potenti del mondo. L'High Altitude Water Cherenkov (HAWC) observatory aiuterà i ricercatori a la radiazione elettromagnetica a più alta energia. Crediti: Jordan Goodman, HAWC CollaborationIl nuovo osservatorio High Altitude Water Cherenkov lavorerà con altri osservatori di raggi gamma sparsi in tutto il mondo e in futuro anche con CTA (progetto in cui l'Italia partecipa attivamente attraverso anche l'Istituto Nazionale di Astrofisica) Continue reading